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GLI ABUSI EDILIZI NON SANATI BLOCCANO IL 110%


Urbanistica in genere
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GLI ABUSI EDILIZI NON SANATI BLOCCANO IL 110%
Il blocco dei lavori a causa di abusi edilizi rischia di far aumentare esponenzialmente le liti fra condòmini, con richieste di risarcimento anche cospicue.
E’ cosa nota che in Italia una gran parte dei giudizi civili pendenti scaturisca da controversie condominiali. Per effetto della normativa sul superbonus, i beneficiari condòmini devono preoccuparsi degli abusi edilizi realizzati da altri condòmini.
Questo in quanto, per poter beneficiare dell’agevolazione, è necessario effettuare una lunga serie di valutazioni preventive, redatte da tecnici specializzati, in merito ai lavori trainanti da effettuare sulle parti comuni dell’edificio (cappotto termico, sostituzione impianti di climatizzazione invernale), nonché ai lavori trainati che offrono la possibilità di rinnovare a costo zero rispettivamente le parti comuni e le singole unità immobiliari.
Fra le attestazioni necessarie, documento imprescindibile, non solo per ottenere la detrazione fiscale ma, ancor prima, per poter avviare i lavori in base all’articolo 9bis del DPR n. 380/2001, il Testo Unico Edilizia è il certificato di conformità urbanistico edilizia rilasciato da un tecnico abilitato, mediante il quale si dà atto dello stato dell’immobile oggetto dei lavori, (cioè dall’assenza di abusi edilizi non sanabili o non sanati, che compromettano la conformità delle parti comuni dell’edificio interessate dagli interventi di riqualificazione con il titolo presentato in Comune).
L’abuso - ancorchè realizzato dal privato nella propria abitazione - se insiste sulle parti comuni incidendo sulla volumetria complessiva dell’edificio blocca il 110%.